Lux in Tenebrosi

Scivola la luce verso l’orizzonte,
curva e s’inabissa in mare,
la notte stende un velo oscuro, 
sfondo intermittente in firmamento.

Ciclo concentrico, perennemente fluido,	
energie respingono e trattengono,
nell’assenza d’immaginario tempo,
volteggio dell’impensabile universo.

Si perde il pensiero nella notte,
maree di cellule volano e planano,
nella sofferenza umana di unione
di mente e sentimento.

Si perde il pensiero nella notte,
nella dualità di uno stato corporeo,
fuso e confuso nella proiezione eterea,
dell’atomo finito,  utopia dell’infinito.

In tenebra i poli s'intuiscono chiari,
dal nero esplode aurora di colori,
dal male prorompe ondata di catarsi,
dal nulla nasce visione del globale.

E’ sofferenza intrisa di gioia,
stato onirico trasparente e opaco,
stupore nel percepirsi tassello minimo
della vastità incredibile del cosmo. 

Compie l’orbita la luce nel mio buio,
esplode ad est destando il riposo,
il corpo cede mentre il cuore prega,
steso sulla terra tra fango e grano.
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08-10-2016 Nenzi Vittoria Il titolo "Lux in Tenebris", il correttore a mia insaputa ha lavorato male. Grazie Redazione.
08-10-2016 Redazione Oceano Nel vortice delle negazioni, deste a ricordare oblio, la luce tende a ricordare il giorno, morto nella notte e pronto a ridestarsi. I tuoi versi sono il cammino concentrico dell’esistenza: emozioni che divergono per raggomitolarsi ancora.

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Pubblicata il 05-10-2016

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