Figlia
Figlia, figlia mia! Sorgemmo d’Agosto in solitaria alba calura di lombi dolenti e mani straniere. Ti nacqui e fummo perle di medesima valva nell’amniotico liquor di tepore. Stesa sul seno tu avida mi succhiasti, intonando il canto della vita, i pori miei effluvio di umori copiosi e profumati tracimarono affogando frustrazioni. Figlia, figlia mia! Utero in orgasmo consumò l’ultimo spasmo col respiro che imparammo per andare insieme. Ti nacqui poi ancora mille volte, ti destai il sonno, ti nacqui coi fratelli e coi tuoi figli dilatando il cuore, ti nacqui nel lutto, nel distacco quando sola viaggiasti con gli affanni. Figlia, figlia mia! Traspare il raggio tra i tuoi capelli biondi il vento ne fa anelli ad allacciar i domani, nuvole silenziose annegano i tuoi cieli, ma tu non suggi più sapor d’amore. Riposa la stanchezza sul mio seno gonfio per te sull’orlo della vita!
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
26-10-2016 | Nenzi Vittoria | Grazie | |
26-10-2016 | Redazione Oceano | Tutto il legame madre â€" figlia in questi versi. Il più delle volte misterioso e conflittuale, è comunque uno dei rapporti più intensi esistenti in natura. |