No piangere Terra
Orridi in azzurri spumosi, urla di gabbiani confuse dal vento, anfratti dai dorsi corrosi dall’onda, vellutati manti muschiosi, caverne celate da massi stanze d‘infiniti riflessi. Coste del mio Paese, Italia dalle mille sorprese. Piccola lingua di terra tra nevi e ginestre. ti specchi nei mari, rifletti i tuoi cieli distesa sul dorso allunghi il bel corpo, contando i tuoi figli implori pietà per i semi. Non piangere Terra, continua a sognare, sorrisi nell’alba, abbracci al tramonto, sul mare a strapiombo, sul ciglio del mondo.
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18-11-2016 | Redazione Oceano | Un canto d’amore alla terra natia, che viene dipinta con le parole, descritta nei colori, nelle piante, nelle cime e nelle coste. Il senso d’appartenenza al luogo che ci ha visto nascere e crescere è un legame forte ed indissolubile. |