L'ora del silenzio

E’ l’ora del silenzio,
nel giardino che parla di risveglio
tra i rumori minimi nel pineto.
S’ode l’erba ergere lo stelo, 
la rugiada scivolar sui  fianchi
del glicine che inviola lentamente.

Dal breve colle rotola il torrente,
schiva il canneto, mormora al declivio,
la rana schizza silenziosa dalle acque,
il loto pigro fa sognar l’amore.
Pigolano i nidi tra frullio di piume,
labbra vogliose s’arrosano di frutti.

Poco lontano di Roma la cintura,
timidamente principia il suo sospiro,
rompe il silenzio un caotico brusio,
di vita urbana e sofferenza umana.
Guaisce il cucciolo nel calor di mamma,
rintocca la campana a destare l’ora.

E’ giorno ormai, un giorno come tanti,
non è cattivo ma porta via i silenzi,
è l’ora scarna di sogni ricca di vita
amara o dolce non ha importanza,
corre veloce a ricondurre sera,
e col riposo ritornano i silenzi.
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18-12-2016 Nenzi Vittoria Grazie Oceano!
18-12-2016 Redazione Oceano Ciclicamente parole in estasi, in un dintorno percepito con la tua infinita sensibilità, rivivono il nascere per poi chiudersi nuovamente tra i versi del silenzio. Sembra un andare imposto, come la vita che non s’arresta al tempo e la sera ai sogni tralasciati dall’imminente alba: un susseguirsi prestabilito e doveroso, fragilmente in moto per non distrarsi d’altro.

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Pubblicata il 13-12-2016

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