Fughe
Respira vento, nei pori scissi dalla pelle, nell’asfissia deserta di certezze. Trionfa, sulla tomba ignorata da viandanti sporchi di vili opacità. Canta inno umile della vita, anelito di unione di corpi e anime. Percorri vento, stessi cammini erranti, delle gole secche, in smarrite attese. Trasporta aromi di storia interrando grani assolati nel buio di cuori morti. Vai vento, riscalda i freddi affamati istinti, dell’anima che fugge.
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26-02-2017 | Redazione Oceano |
Nel buio intorpidito dell’anima, che abbraccia monotoni andamenti di una vita in fuga, il verso stringe desolatamente in meandri dissipati. Nella dicotomia della lirica, tesa ad afferrare l’inafferrabile, la voce non quieta nel reclamare tregue all’anima mai paga di serenità. |