Malinconia
Racconto al mare Ciò che nessuno sa ascoltare, Racconto al mare Quanto vorrei ancora poter volare. Dal monte son scesa rotolando, Senza cercare sentiero illuminato, Tra macchia e odore di rosmarino, Ciottolo dal tempo levigato. Ho cercato il sole appena nato, L’ultima stella della notte e il suo saluto, La sabbia umida nella risacca lenta Il lamento del vento dolce pianto. L’inverno ha lasciato l’orma, Rubando dune, restituendo rena, Ricordi di vite in conchiglie vuote, Odore putrido di alghe nere morte. Eppure il suo commiato per me E’ malinconia. Un altro inverno tenero nei sogni Presto sarà memoria solo mia. Profumo di mandorlo fiorito, Zagare promessa di dolce frutto, Primule, fiori, farfalle colorate, Voli d’uccelli parlano di nidi pieni. Primavera, Giovane, tenera, forte di vite neonate, Preme per entrare E l’animo mio teme e vuole ancora osare. Racconto al mare In un sospiro che è speranza, Quanto vorrei aver tempo per sognare Accanto alle creature che so ancora amare.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
11-07-2014 | Nenzi Vittoria | Mi sento lusingata! Grazie Poeti! | |
10-07-2014 | Persico M. Rosaria |
Veramente un piacere leggerti Vittoria,più ne leggo e più mi piaci |
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10-04-2014 | Redazione Oceano | Consapevolezza del tempo che trascorre nell'alternarsi delle stagioni di vita. Un piacere leggerti Vittoria! |