Speranza

Liberamente
Ti lanciasti nell’orrido,
A conoscere il male,
Maledicendo la vita,
Chi te ne fece dono,
 L’universo,
Il tuo stesso respiro.

Le fronde ti accolsero,
Novello Matanaele,
Scendesti incredulo,
Sotto l’albero di fico,
All’ombra della morte,
Vuoto nell’anima,
Non vedesti luce.

Non chiedesti aiuto,
Non cercasti Cristo.
Le foglie scivolarono,
Lasciando trapelare il sole,
Si stesero sotto il corpo,
Come rovente mano,
Lo scaldarono.

Sotto l’albero di fico,
La speranza ti cercò,
E incontrasti Cristo.
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16-01-2015 Redazione Oceano All’ombra del fico, ristoro di arsure e ritrovo di quiete, s’eleva raccolta la Luce. Nel male, dimora dell’anima, piegando il respiro t’arrendi “Novello Mataneale” a quel vuoto che sazia.
Senza chiedere venia, per quel sentiero percorso, la speranza invoca lo sguardo per ritemprare, modificando, il cammino.

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Pubblicata il 10-01-2015

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