Pioppi e salici
Pioppi e salici, Denudate le bianche ossa, Piegano i rami a sfiorare foglie, Tappeto imputridito misto a terra. L’onda in torrente gonfia le acque, Le stende attorno arricchendo campi. Un vecchio cammina lento, Un piede dietro l’altro, Un sospiro, un volo del pensiero, Cede l’affanno al letto ormai disfatto, Volge gli occhi a cercare il sole, Trova ossa bianche e acqua benedetta. Su un masso siede e con i suoi rami secchi, Strofina il viso, carezza gli occhi, E piange, Piange, Lacrime indurite e mai godute, Pungenti, amare, Colano fra le pieghe di vecchiezza. Le labbra accolgono miele di dolcezza. Pioppi e salici cedono l’unico raggio.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
13-02-2015 | Nenzi Vittoria | Lusingata ed appagata, ringrazio! | |
11-02-2015 | Redazione Oceano |
I versi percuotono intensamente le emozioni di una vita che incede lenta fino all’ultimo volto spento, cerchio che chiude il tempo, mentre la luce dona ancora il suo fulgore ai passi del cammino stanco. Similmente al paesaggio, spoglio e rigonfio, si consuma il viaggio, ormai stanco, tra lacrime salate di gioie non vissute. Le pieghe del viso e dell’anima, solco dello scorrere del tempo e della malinconia, accolgono i rimpianti mentre i versi gemono, affranti, per il velo indissolubile di tristezza. |