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La tua voce,
Mamma,
sparisce dalla memoria,
la reinvento,
traendo dalla nota il canto.
Il tuo volto riconosco,
nel pensiero della viola,
nel vellutato petalo di rosa.
Le tue mani,
le ascolto nella carezza del mattino,
nel perenne volo a indicar la via
ai tuoi frutti aspersi di rugiada.
La tua musica,
la vivo Mamma,
giorno e notte,
sul piano ti vedo curva,
in estasi,
occhi socchiusi,
per noi sognavi il Paradiso.
La tua bellezza,
ancor più divina quando
allattavi l’ultimo miracolo,
poi me lo porgevi addormentato.
Il tuo Amore Mamma!
Mentre moriva Papà alitava
“per sempre t’amo”.