Fragile
Indugio smarrito dai duri colpi della vita: gli umori cambiano, rimangono nella mente diventano acque ferme che si ristagnano tra le mie emozioni nei miei pensieri. Mi ritrovo nudo in un intreccio di corde pronte a darmi frustate,lasciandomi sulla pelle tatuaggi dolorosi. Ritraggo le mani per coprirmi il volto piangente e impadronito dalle paure, mi copro con fogli di carta bagnata dalle lacrime, mi adagio a terra, aspetto in silenzio il nuovo mattino.
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19-05-2014 | Redazione Oceano |
Emozioni che s’infrangono su un sentire stagnante: ne ascolti i tonfi! La realtà è dura constatazione, non cessa di causare sofferenza, i colpi ricevuti bruciano e piangono, mortificano chi è già tatuato al dolore. L’attesa è accovacciata, in postura di sconfitta, cessa la battaglia per la vittoria, la voce è muta e arresa. Perché la paura? La fragilità è il limite, il muro che con facilità s’abbatte, si piega e si veste di gracilità. In questa lirica emerge l’impossibilità del protagonista di opporsi al corso, di farsi oggetto e non soggetto, un io che s’incolla alla condizione di vinto! Eppure la fragilità non è condizione assoluta… |
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17-05-2014 | Impala' Sebastiano | Nella semplicità dei versi, vi è un contenuto intimistico di assoluto pregio. Un'analisi toccante e vivida sulla natura umana con tutti i suoi risvolti, le frustrazioni, i dolori che maculano la pelle e la ispessiscono, quotidianamente. Alla fine tutto diviene, il nuovo sole infonderà nuove energie e si continua a vivere, in silenzio. |