Mi chiedo se mai
Sa d’inverno l’aria dentro queste notti insonni dove il respiro affaticato dal freddo sfiamma i pensieri. Muto, come degno d’una preghiera mi leggo dentro, e mi siedo sugli scalini delle mie incertezze a ciondolarmi tra le dita la polveriera dell’inquietudine. Mi chiedo se mai, nello sfogliare questi perché, saprò lasciare riposare il cuore. Mi chiedo se mai in questo insonne pensare di dimenticare l’indimenticabile saprò amare me stesso, più di quanto ho amato te. Mi chiedo se mai, stanotte, attraverso le pieghe di persiane chiuse, potrò dormire ancora, fingendo di non sentire il rumore del delirio che bussa piangendo alle porte del mio cuore spento.
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