Quando al pensarti di notte
Mastico pane e sogni, lì dove la notte copre il cuore come una coperta di lana antica. Seduto, al capezzale di tutte le mie afflitte solitudini, osservo le tremanti luci dei lampioni che interrompono il silenzio, e mi ciondolo fra le dita pensieri spaesati e paure stanche, assenze scorticate ed ostici rimpianti. Fa capolino la stanchezza, e l’ora tarda scava dentro, fermando d’un tratto il singhiozzo di tutte le mie paure. Chiudo gli occhi, sommando attese troppo sfilacciate, quando al pensarti di notte, mi ritorni come un mattino assente, in un vuoto incolmabile che mi spezza il fiato...
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