Posa statica

Il tempo a volte si ferma.
In posa statica
dai minuti
ombre spettrali che si allungano sul muro
scalcinato e purulento
in bianco e nero
fotografato.
E’ la paura che lo gela.
Congela il flusso tiepido
nelle vene.
Ore e giorni
si fanno ghiaccio iridescente.
Lastre spesse e speculari
cozzano fluttuando
sull’amniotico liquido
vacillante impalcatura
di un flebile auspicio.
E’ la paura
che fredda le lancette.
Immobile si fa anche il respiro
che sul nastro di partenza
si prepara
e il colpo dello starter
paziente attende.
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13-02-2015 Redazione Oceano Il tempo è uguale e diverso nel proporsi, incede maestoso e impietoso.
Raggela e il brivido scorre quando la paura ne percorre i sottili pulviscoli raggranellati nell’intimo.
La posa è statica, i battiti ballerini.