L'ultima brina
Me ne andrò di marzo quando in giardino ha inizio il germoglio, quando i fiori implodono e ad accoglierli : rondoni e pettirossi. Me ne andrò di marzo certo perchè c'è un profumo diverso ..si spengono i camini e si accendono i colori. Me ne andrò di marzo sicuro, lo farò in silenzio come si fa leggendo un libro, come si fa con le carezze ..in silenzio come quando baci, chiudi gli occhi e taci e intorno solo prati. Me ne andrò di marzo, lo farò scalza perchè è danzando che penso di andarmene. Me ne andrò all'alba..anzi no lo farò al crepuscolo, col luccichio del mare e i gabbiani che piangono al sole che cala come fa il sipario a teatro dopo l'ultimo atto. Come brina me ne andrò di marzo ...forse l'otto.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
19-03-2015 | Redazione Oceano |
Me ne andrò di marzo…Incipt lieve e tormentato, dal tema consapevole e inconsapevole dell’attimo che segue il breve volo di farfalla. Colori impalpabili su dita rese scivolose dall’aspro distacco. |
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18-03-2015 | D'accia Lucrezia |
Molte grazie a te Rita..lusingata dal tuo commento |
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18-03-2015 | Vieni Rita | Una poesia che lascia traccia di sè tra la mente visionaria del presente e di ieri che fu ancora dramma e dolore, vittima e vittime, lacrime e fumo nella collera dei posteri e nell'istante colpevole d'occhi e mani di ghiaccio. Brava Lucrezia. |