Discontinuità

Forse un giorno
mi desterò 
disteso su binari morti
a camminare 
nell'immobilità
a guardare il tempo
morirmi tra i palmi
sfarinandosi
come una statua di gesso
che piange

Per ora
mi bastino
certi battiti di ciglia
certi salti a strapiombo
nel bianco che squarcia
il rombo grigio
della serialità
come la testina
che deraglia
dai binari del vinile

E quando
in notti colorate a matita
traccio righe di pelle
sulle tue forme
l'universo mi sembra 
rannicchiarsi
a gomitolo
come pressato
da uno stantuffo

Adesso 
è un bottone
da cucire 
sulla camicia
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
29-03-2015 Redazione Oceano Esternazioni di un pensiero ed una sensibilità divergente come la testina che deraglia dal disco di vinile..
Eppure basta un abbraccio per riconciliarsi con l’universo.