Chiara luce

Mi adagiai in riva
seduta su un moscone
lo sguardo perso al confine fra cielo e mare

Ammirai la miriade di sfumature
in attesa del raggio abbagliante 
annunciante l’inizio del giorno

Aurora. Mia figlia. 
Tanto desiderata
giunta con immani sofferenze
quel nome scambiato alla nascita
affidato alla sorella sfuggita

Lucia
Luce. 

Io, Chiara. 

Nella luminosità stava scritto il nostro destino

Dedicai lo scintillio a Lucia
raffigurandola cullata delicatamente dalle stelle

Le stelle stesse erravano all’infinito
nella volta celeste
coricate su un carro trainato da una bicicletta

Sentivo l’amarezza placarsi

Un ammasso di ferraglia 
mi riconduceva in equilibrio
trasportandomi con leggerezza 
fuori dall’oscurità.
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08-06-2015 Dall'Ara Chiara Affidarsi alla bicicletta per lenire i ricordi dolorosi del passato