Nèfesh

(frammenti d'anima)

Aride bufere di sabbia,
i capelli si impigliano 
tra i rami e le mani
e le guance si sfiorano,
per rifiorir sui petti.

Le ore chiudono gli occhi
sulle ciglia bagnate
di chi ascolta i venti e i mari,
per potersi addormentare
                              insieme.

Siamo stati titubanti,
per paura ed orgoglio,
perduti e tremanti,
sull’eco viziata 
dei nostri baci.

Contro ogni razionale volere,
nel perpetuo rincorrersi
e rincorrere emozioni, 
mi dissolsi,
neutralizzandomi.

Spiaggia, che fosti dimora 
di giorni intrisi di speranze,
come le bende unte
di un Cristo flagellato 
e risorto

divieni - in questo tempo - 
sepolcro di anime sigillate.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
17-03-2015 Mutarelli Alessandra "siamo stati ... contro ogni razionale volere"
e tu, "spiaggia, che fosti dimora, ... divieni sepolcro"
in questo ultimo testamento dell'anima.

16-03-2015 Redazione Oceano Contemplazione, visione, allegoria, un campo seminato e raccolto da chi sparge e vede e ode nel deserto e attraverso rovi e attraverso flussi di respiri in simbiosi.
Il monologo intimo si incolla agli occhi e si adagia sul petto senza cleuasmo.