dal mio libro di narrativa "Sarà per questo che Dio ci ha dato la pelle?"

...quando finalmente trovo il tempo di mettere via il tutto è sempre più struggente guardare i ricordi
che adesso non hanno più senso appena ricomincia il flusso della vita quotidiana. Cerco di convincermi
che mi tormento nel solito modo incapace e impossibilitata a spiegare come non si può spiegare un incubo.
Ma so anche che dovrei scoprirne le verità per continuare a convivere con me stessa. La commedia umana,
l’ironia delle cattive azioni degli esseri umani e dei loro futili sforzi per frenarle. Le verità vergognose
ci sono sempre state senza incertezze e senza eccezioni, ma da sempre esiste un limite che non si deve
superare. 
Stai lì a pensare nel bel mezzo della notte e ti senti furiosa e fregata come se un guerriero che ama
i suoi uomini che gli stanno accanto in trincea e che gli guardano le spalle, non capisse i tormenti e
le paure che prova. A un certo punto la bilancia della mia vita comincia a pendere inesorabilmente e
lentamente da una parte. Volevo voltare le spalle a quel bagaglio patetico e affrontare il futuro con
una maschera di sicurezza e coraggio per evitare di lasciar trasparire le paure…basta con lacrime e
lamenti…basta passare il tempo a guardarmi indietro…tutto deve essere oggi e soltanto oggi.

Dovevo fare un enorme sforzo per vincere la mia tristezza…avvertivo la nostalgia in agguato con le sue
crudeli sferzate, ma riuscivo a schivarne i colpi in tempo per allontanarmi. Avevo imparato l’arte della
fuga ogni volta che ne sentivo la minaccia…ma era bene???La ruota della vita gira e le persone a volte
sono sopraffatte da impulsi che non possono trattenere. 
Unisco tutti gli elementi a piccoli punti come una vecchietta che cuce una coperta patchwork…come la
bambina e la ragazzina e la donna d’adesso che setacciava il mondo per trovare segnali da mettere insieme.
In quel modo indecifrabile in cui cuore e mente cercano di integrarsi fra loro, mi viene da supplicare…
riportatemi indietro…mettetemi là in modo che io riesca a capire chi era la ragazza di qualche anno fa
e la donna e la mamma…ma la realtà è che nulla cambierebbe…Come facciamo a sapere che cosa ha in mente
e nel cuore l’altra persona? Se siamo sempre un mistero per noi stessi, quali sono le possibilità di
comprendere l’altra persona? Cerco di respingere le emozioni in fondo come se riempissi una bottiglia
piena di ovatta…forse più tardi esploderà?
Sola…non farei seguire questa parola da puntini di sospensione per colorare l’isolamento…sola! …
col punto esclamativo è una inutile sfida al mondo. Accettare semplicemente d’essere sola con le
incantevoli illusioni e con i miraggi per vedere il mondo abitato da altri noi stessi? Sono sempre
stata molto sola e ho da sempre avuto paura di questo isolamento… un’eternità in purgatorio e una
semibiscroma in paradiso…sarà per questo che Dio ci ha dato la pelle per trattenere meglio emozioni e
sentimenti? Ma non credo che una persona possa cambiare la pelle…siamo in grado di liberarci di una
parte di pelle  quando sotto ne è cresciuta un’altra? Oppure possiamo restare per sempre ciò che siamo
Cosa succederebbe se cercando di liberarci della nostra vecchia pelle sotto non sarà cresciuto nulla?
I matrimoni falliti sono più complicati di quelli riusciti, ma in tutti riecheggia lo stesso lamento…
con tutta la vita inconoscibile davanti, non mi ami abbastanza…e poi è sempre più sorprendente scoprire 
com’è sfiancante mettere sempre le esigenze degli altri davanti alle proprie. Col tempo mi accorgerò 
che non provo più quel senso angosciante come se tutto ciò che non va bene fosse colpa mia…
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Pubblicata il 04-11-2015

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