L'amore...

L’amore…una colossale sbronza che arriva per tutti. Ma esiste qualcuno in tutta la galassia che 
preferisca essere sobrio in ogni momento della vita? L’amore è un sentimento complesso e l’atto 
di concentrazione mentale più risoluto di cui si è capaci…individuare tra milioni di persone 
quella persona e renderla desiderabile, quasi sovrannaturale, di cui si apprezza soltanto quello 
che ha a che fare con l’essere amato mentre il resto diventa indifferente perdendo le sfumature, 
i rilievi e la profondità di quello che è al di fuori. Ma l’amore è anche debolezza e vulnerabilità…
con le sue tante forme differenti e i tanti volti che non basterebbe la nostra fantasia a 
immaginarli tutti. La difficoltà sta nel riconoscere quando ce l’abbiamo davanti. 

L’amore fa battere il cuore troppo fievole quando c’è anche rabbia e delusione... fa battere il 
cuore lento ma così lento che pare sul punto di fermarsi quando l’amore è triste…fa battere  il 
cuore scombinato e irregolare quando c’è la gelosia. Chi è stato lasciato porta la perdita in sé 
come chi non è stato amato si porta dentro un  desiderio insaziabile d’amore. Perché abbiamo sempre
 voglia di troppe cose e sempre quelle che non si possono avere, quelle passate o peggio quelle 
che non arriveranno mai? Deve pur giungere un momento in cui si smette d’essere divisi a metà e ci 
si trova esattamente dove si vuole stare…Poi ci sono i sogni, ore utili al cervello per riposarsi, 
per fissare alcuni ricordi, cancellarne altri per autoripararsi. Al risveglio sembra d’essere 
uscite da un posto dove vigono altre leggi fisiche e dove si può vedere veramente sé stessi mentre 
si sta facendo qualcosa. A volte non si ricordano i sogni ma si sa d’essere stati in un posto dove 
si salta di scenario in scenario con naturalezza accettando le cose più strampalate come le più 
normali al mondo…forse perché è lì che si è normali? I ricordi a cui non si può sfuggire sia che 
lo si voglia o meno, ci seguono e ci accompagnano respirandone i suoni, gli odori. Anche quando 
li temiamo o ce ne rallegriamo…la notte e il giorno…Come quando in questo mondo ti succedono cose 
che sembrano incubi ma senza poterli modificare…dobbiamo soltanto accettarli  sia che si faccia 
una cosa o l’altra, o prendere una strada o un’altra…non serve nemmeno pensare troppo, perché 
tutto continuerebbe in un cammino senza senso. Nella testa organizzo i pensieri con ordine ma 
non appena li voglio trasferire sulla pagina tutta la logica che li regge si dimostra traballante 
e spesso equivoca. Il vero motivo dello scrivere non è proseguire con gimcane sempre più azzardate 
per divagare perché la divagazione ha qualcosa di offensivo come se mi importasse poco o nulla 
di quello che scrivo. Invece me ne importa  e queste sono le pericolose trappole nelle quali 
posso  incappare perché non sempre  procedo per passaggi logici o concatenazioni lineari di idee. 

La giostra di obiezioni e contro-obiezioni sono stancanti. L’inquietudine che riesco a tenere a 
bada in qualche posto, si sparpaglia in ogni angolo del corpo e produce ancora e sempre frutti 
rachitici e aspri.  Sto per mettermi a piangere ma non posso e non devo…chi può seriamente mettere 
alla porta la vita? Non ho mai desiderato tanto dormire come adesso…dormire è dimenticare, vivere 
un’altra vita nella quale si è di passaggio. Il sonno è una cosa che influisce sul modo in cui 
si ricorda. Possono essere indotti i ricordi? Tutto dipende dall’affetto che ci lega al ricordo. 

Nel sonno c’è un momento di transizione in cui si sta in bilico tra i due mondi…il tempo è minimo, 
ma nei sogni il tempo non ha la stessa misura…si possono vivere molte cose in meno tempo di quello 
reale.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
04-03-2016 Pomina Genoveffa Genoveffa Pomina In un mondo in cui non c’è più il tempo di sognare, rischiamo di dimenticarci quanto possa essere bello abbandonarsi alla scoperta di nuove realtà, di fantasie e di fantasticherie momentanee. Ovidio ci racconta il ciclo della vita, le tappe dell’esistenza umana, i cambiamenti che si verificano da un’età all’altra, poiché nulla è immobile, tutto cambia, senza che noi possiamo opporci.“E oltre tutto questo umano fermento, l’oceano si gonfiava e si ripiegava, perché a nulla e nessuno è dato di restare fermo, non agli uomini, non all’acqua e neppure al tempo.” Il punto, dunque, non sta tanto nel fermare il tempo, dato che sarebbe una battaglia persa, quanto piuttosto nel riuscire a conservare quello spirito fanciullesco, quella freschezza di ideali che possano aiutarci ad affrontare i momenti più bui della vita adulta. Ogni tappa va vissuta con il cuore e l’animo di un bambino, con curiosità ed emozione, gioia e trasporto: solo così potremo dire di aver vissuto veramente.
Così scrisse Antoine de Saint-Exupéry: "I bambini soltanto sanno quel che cercano."Dobbiamo dunque accettare questa verità e ritrovare gli occhi di quando eravamo più piccoli di statura, ma più grandi di vedute.

02-03-2016 Redazione Oceano Solo i sogni saziano l’amore quando lento o forte scuote le agonie o le gioie del cuore. Non resta che lasciarsi andare in un mare di pensieri, inquietudini tra rabbia e delusione, debolezze e fragilità, turbinio dell’anima e della mente. Nel roteare delle tue parole, il percorso ripido o lineare, intreccia tutti noi che dell’amore abbiamo effuso il respiro: unico cardiogramma di un sentimento variabile in emozioni.

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Pubblicata il 25-02-2016

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