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Sono Mirko, sono Hazel
sono Fabio o Rhamal,
poco importa il nome mio
se i miei occhi smarriti
dentro un corpo di scricciolo
hanno perso il sorriso.

Sono voce di bambino e 
non ho parole audaci
sono anima che muore
senza chiedere perdono
sono voce senza fiato 
ed il volto di tuo figlio.

Non ho zaini sulle spalle
o quaderni da imbrattare,
niente prati o altalene
ma un pallone un po’sbilenco
che calciavo a piedi scalzi
sopra campi immaginari.

Un’aurora senza fede
alla vita mi ha strappato
e la luna mi ha trovato 
impaurito e già cresciuto,
la mia anima l’ho appesa 
con un gancio ad una stella.

Ora ho un mitra per compagno
a pesare sui miei anni
ma non sparo ai soldatini
e mentre attendo il mio nemico
tremo e penso alla mia mamma
e ai miei giochi in mezzo al fango.

Gela il sangue il mio balocco
nelle notti senza amore,
quei fragori e quelle urla 
fanno squarci nel mio petto,
i miei sonni sono incubi
e di giorno cerco i sogni.

Sono Mirko, sono Hazel
sono Fabio o Rhamal,
rughe amare sulla fronte
cicatrici dentro al cuore.
Volevo solo giocare
con quel fucile tra le mie mani.