I miei silenzi

Sopita
custodisco i miei silenzi
che stridono
come arpie di sogni erranti
vaganti
come angeli dannati
persi nei meandri
di asfodeli notturni.
Così sferza la sorte
perché nel buio si confonde
e si fa gioco
di misteriosi amanti
persi in un letto di parole vane
dardi infuocati nel buio dei ricordi 
stretti nel laccio di un vorticoso cuore
che mal distingue la forma dal sapore.
Così fuggo dal sonno
rea del verde intenso
che brucia foglie di malinconia
e come albero spoglio
miro le stelle del pensiero muto
m'ardo di gemme
ineluttabili agonie
che una selvaggia spiaggia
arsa e sofferta
male estingue.
E nel buio
come lenta medusa
inabisso i miei silenzi
naufraga di sogni
in un mare d'inverno
senza falle sul cuore.
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22-07-2014 Redazione Oceano Non è un silenzio quieto.
Vaga tra ricordi e sogni, non ha pace, sconfitto e desto cerca se stesso inabissandosi, ripiegandosi.