Nostalgico tormento

Di respiro io son fatta
Senza aria nè luce
Profonda tristezza
Incombe
Nei rami che
S’inerpicano
Fino in cielo e la terra fredda
Brucia fino al tramonto
Che rischiara le ombre
La tormenta di notte
Insegue i
Mostri
Che senza motivo
Vegliano fino all’alba
Che se son sogni
Ben vengano
Solari e divertiti
Ad assopire gli stanchi occhi
Ritorna a rifiorire
I verdi prati che
Di un tempo
Di canti e risa
S’inondava
Come un mare
Di nostalgico tormento
Fino ai fiumi che di piene si
Nutrono
E dell’amore
Che gioisce
Nella fredda aria d’estate

E di respiro loro si nutrono.
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08-06-2014 D'aiello Maria Luigia grazie
16-02-2014 Redazione Oceano Malessere del vivere che si nutre di interiorità e si inerpica tra i ricordi e graffia l'anima a sconvolgerla, ma la presenza dell'amore agognato aleggia e stende il suo credo nella chiusa.