Paradoxa Societas
Scrutando atona e serena il muschio imperante smeraldo patrono incontrastato dei senili ruderi de profundis animae meae dirigo la tensione raziocinante a voi Lazzari sociali. E vi spoglio dolcemente dalle anguste bendature dell’odiosa funerea indifferenza E vi inebrio delicatamente della sfavillante Somma stella del possente profumo aureo Infrangendo con gagliarda forza le cristallizzazioni illusorie, la sclerosi spirituale dei paradossi sociali. Come un incantevole inusuale,singolare maestoso salice piangente quando vezzeggia cautamente con le sue delicate fronde i cristalli acquei sarete meravigliosamente consci della epifanica circostanza che la vita vi riserva adesso ora per ora,sempre qualcosa di magnifico? Usciti dai tremendi sepolcri di apatica indifferenza dischiudete piano i vostri splendidi occhi: troverete inesorabilmente ansiosi, infinitamente speranzosi l’aureo abbaglio. Sorgerà per voi Il sole di giustizia
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05-01-2017 | Redazione Oceano | Dall’ipocrisia, accuratamente creata, la poesia scorge un barlume di speranza. Poiché si affretta ad affermare che il sole splende. Rassomiglia ad una tela con chiari scuri, che rappresenta la realtà illusoria, ma denota il bagliore di una luce nuova. |