È antica la mia terra

Hanno respirato mattini tra le foglie,       
foglie che si rinnovano
con inciso il canto dei contadini.
Invecchiato germe,
il profumo legnoso dei pioppi
fulminati da anni.
Sudore e fatica,
sangue di cavalli e di buoi
hanno inzuppato la polvere
di strade sassose, da valle a mare,
sulla traccia antica di serpi in fuga.
Così il vento spazzò la mia terra,
dove gli uomini nascevano
sotto carri di nuvole malate
in mattini segreti, rapidi e arsi,
come polpa di vino acerbo.
Poi notti di furori con lame di parole,
in cigolii d’amore, di violenza e di ignoranza,
oltre il sonno delle donne,
invecchiate prima della giovinezza,
con il buio delle stelle
in fondo a gole aperte al pianto.
Poi vennero nuove albe,
spinte nel vuoto del mondo
e i fiumi fluirono verso il mare
sotto l’occhio attento della gente.
Quest’occhio ancora vivo nella luce rimasta,
che a volte appare fra il credo e le memorie,
a spargere di nuovo tra le foglie
il canto di mattini che rinascono nella mia terra
come manciate di profumo antico.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
11-12-2016 Redazione Oceano Un canto alla propria terra, alla sua storia, alla sua gente, ai profumi, ai colori. In questi versi c’è un dipinto, ed anche un racconto. Ci sono paesaggi e c’è il tempo, che modella e scolpisce quella terra.

Pubblicata il 01-12-2016

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Commento dell'autore

La mia poesia,
come dice il titolo,
descrive la mia terra, il Polesine:
Terra antica e povera
per molti anni.
Terra da sempre contadina.