La sua presenza
Ho udito la tua voce ti ho cercata, invano ti ho cercata fermo sull'uscio, lo sguardo ha scrutato gli angoli vuoti della casa. Il cuore ha sussultato quando ho sentito le tue braccia cingermi quando ho avvertito Il calore del tuo corpo appoggiato al mio quando ho avvertito il respiro lieve della tua anima leggera. Mi sono voltato per accarezzarti il viso ma tu non c'eri non eri li con me e le uniche carezze che ho trovato sono state quelle delle lacrime che scendono, quelle dei ricordi che svaniscono. Sento ancora la tua voce è dentro di me sento ancora il tuo profumo, mi appartiene le lacrime non hanno più un senso ma ancora scendono, il dolore non ha più un senso ma bussa ancora alla mia porta. Cuore, mio inutile amico non consumare il suo ricordo non lasciare che le pieghe del tempo assorbano la sua essenza mitiga l'amaro disincato che l'illusione del tempo cerca di portarmi via.
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02-11-2014 | Redazione Oceano |
Amare malinconie rintoccano nei versi come palpiti d’istanti. La presenza e l’assenza s’intrecciano, invocando i ricordi. Il dolore esiste, ancora pungente, a stridere nel vuoto che spande senza lasciare e sono le lacrime a segnare il supplizio lungo le pieghe del volto. Del profumo che aliti, della voce che echeggia, delle braccia che avvolgono lievi, la mancanza sussulta. Nel mare di memorie invochi clemenza, a un tempo tiranno, per avere con te quel calore che abbraccia l’amaro ma è pur sempre presente. |