Sopravvivo al vivere
Languono gli occhi al ricordo mentre un pensiero, sottovoce, rapisce l'anima ed il desiderio che non ha voce si tramuta nel canto cupo del cuore. Vivo, o meglio, sopravvivo al trascorrere del tempo trascinandomi fra le dune che, il vento dei ricordi, costruisce sul mio cammino e sciolgo nel pianto consolatore i versi di un vivere che, ormai, non mi appartiene. Vivi, mi dicesti mentre si spegneva la tua luce ma il cuore sordo e stanco del disincanto chiude gli occhi all'anima e stancamente riposa nei versi di una nenia che anelano al silenzio dell'ultimo respiro.
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06-03-2015 | Redazione Oceano |
All’improvviso cala il silenzio, quello gelido che non lascia soffio se non quello cupo del vivere inermi nella vita. Parlano, gridano i tuoi versi intensamente vivi: la solitudine di un ricordo che non vuole andare via. Le promesse sono aneliti d’amore, dell’ultimo sogno e graffiano gli ultimi desii nella fatica dell’andare. Si dice che il tempo porterà ristoro e tutto sarà meno forte del dolore che implode senza sosta ma, adesso, non v’è voce se non quella dell’anima impaziente di nutrirsi “ … dell’ultimo respiro”. |