Risultati del concorso

Poesie


  titolo autore  
1 Il mimo di Crikvenica Bregoli Fabrizio
Una potenza espressiva monotematica, capillare, incentrata sull'Io, disgiunta da altezzosità letterarie ma ben calata nella moderna versificazione che fa della poesia pura emozione snodata tra attese, acme, interruzioni, ben dirottate all'identificazione della mèta finale dell'autore.
Nell'attesa c'è la potenza del pensiero e nell'atto la sua fine, il culmine, l'apice, in cui si rivela l'interiorità di un'anima sospesa tra travaglio e Vita. Un travaglio e un viaggio in cui è insita l'antinomia della stessa definizione in cui il traguardo è la somma finale delle intere emozioni espresse e il vivere si eleva sul sofferente fardello che ne appesantisce il passo.
Forse che la soleggiata Crikvenica albeggerà sulle oscure notti di un uomo che non ha più voce e si concede, nudo, al mondo.
2 Ho steso l'anima al sole Lorenzini Clara
Colpisce la freschezza espressiva e la positività di pensiero di una lirica solare, come quell'anima stesa al sole, che si rigenera al calore di un raggio generoso e rinasce ogni volta nel profumato candore dell'estasi esistenziale. Un ritorno di sentimenti generosi e mai sopiti, radici profondamente incuneate nel perno della sacralità della vita che tra i versi viene esaltata.
La primaria impressione di raminga solitudine viene soppiantata da un afflato quasi biblico con la propria interiorità, in armonia con sentimenti di universalità
3 A proposito di noi Fuina Oliviero Angelo
Un canto a una voce su una melodia a due mani in cui l'interlocutore è il se stesso, mentre il tempo andato, l'amore sognato, agognato, vissuto, echeggia e vaga come uno spettro tra le stanze dei versi. Esistenzialismo in un dualismo interiore espresso finemente con grande abilità letteraria.
Sofferenza, come un altissimo palpito che vorrebbe fermare il battito, ma l'amore è l'atto creativo più grande che ci è stato concesso e non ci è dato di rimanere spettatori.Il traslato è sempre Amore, anche se diventato ormai storia nella mente.
L'autore però, ne ha calcato le orme, già ricoperte dalle foglie secche autunnali, con eleganza e accezione di uomo e lo ha fermato nel tempo, in versi raffinati, almeno due volte:al culmine della presenza e nella ricostruzione dolorosa del suo ricordo. Una lirica che ha il profumo atavico delle umane tormente, delineate da una penna sagace e accorta in un concedersi senza ridondanze obsolete.

Finaliste
Certi tiepidi ardori Di Stefano Carmelo
Vorrei Rodolao Sara
Nel volger della luna Riccardi Antonella
L'essenziale De Ruvo Vincenza
Le città delle cicogne Vargiu Laura
I suoni delle mie stagioni Mandia Giuseppe
La valigia Abate Mariapina
L'occhio della sera D'accia Lucrezia
Luce Salvaggio Carmelo
Penelope Ansoldi M. Cristina
Una Voce Nenzi Vittoria
Mare oscuro Leonelli Andrea

Racconti


  titolo autore  
1 Elisabetta, storia di reclusione e solitudine Preta Maria Concetta
La storia narrata, ben scritta e intimamente sofferta dalla protagonista, si distingue per la resa spontanea e torrenziale di fatti e sentimenti, assolutamente asciutta e senza compiacimenti propria di chi con assoluta consapevolezza di sé, traccia la linea per una "revisione dei conti" dell'anima e del corpo. E viene la liberazione, la riconquistata libertà interiore come dopo una confessione davanti ad un sacerdote, il lettore, chiamato a inginocchiarsi di fronte alle proprie presunzioni sociali, giuridiche, esistenziali, antropologiche. E con la liberazione della protagonista viene la speranza dell'assoluzione, anche di chi la giudica, di fronte al Dio della vita. Il prezzo è pagato.
2 Nel buio e nel silenzio Campo Massimiliano
Uno stordimento dei sensi nel mondo ovattato delle emozioni, quelle più pure e vere, fin dalle prime parole che trasportano immediatamente in un regno in cui la realtà prende le sembianze della fiaba. Una narrazione che si presta ad essere l'anti "Lettera a un bambino mai nato" della Fallaci, in cui sarà la vita a trionfare sulla morte, in cui l'Amore avrà il predominio assoluto con le fattezze del rapporto primordiale per eccellenza: quello di madre/figlio. Il tutto racchiuso in un testo scorrevole e brillante in ogni sua parte, di facile interpretazione in quanto si propone umilmente nell'esternazione schietta e genuina di sentimenti, palesati con l'ingenua curiosità e ansia di una vita ancora in fieri. Nessuna spaziatura che ne annulli il ritmo costante e carezzevole in contrapposizione alla forza del messaggio e del contenuto trasmesso.

Un'originalità dovuta essenzialmente alla trasposizione figlio/madre, di dubbi, ansie, timori e gioie che si affermano ancor prima che la vita stessa si affacci al mondo, in un rapporto di dolce complicità tra i due, ancor uniti in un unico Essere. Così piacevolmente rapiti in questo monologo a una voce tanto che giunti alla fine della lettura verrebbe da chiedere: "Ancora, parlami ancora" .
3 Babouche, l'asinello di Marrakech che voleva vedere l'oceano Vargiu Laura
Una forma letteraria apprezzabile che unisce i gusti di grandi e bambini in un format sperimentato che richiama immediatamente alla memoria Fedro ed Esopo, e altrettanto gradevole per il volo concesso all'immaginario che dipinge scenari favoleggianti spennelati con la fantasia dell'autore.
Narrazione ambientata in un mondo ricco di sfumature a colori quali quello orientale di cui lo scrittore si dimostra abile conoscitore, in cui nei personaggi, impersonificati da animali si identificano tipologie comportamentali umane se non una maggioiore saggezza.

Un'apologo in cui si snodano condotte di vita tipiche del posto e se ne intuiscono suoni e colori, mentre al protagonista, un somarello, viene restituita la sua originaria dignità, consegnandogli un'anima capace di sopportazioni e sofferenze, desideri e sapienza nonché di profondo conoscitore dell'animo umano. Filo conduttore una vita di stenti e privazioni che si riscatta nell'epilogo, in una rivalsa di libertà e desiderio di conoscenza, senza possibilità di rinuncia. Un diritto prioritario e inalienabile per qualunque essere del Creato, molto ben definito nel testo.
4 Un corpo morto puo' dimenticare Giovagnetti Elzide
5 La realtà intrappolata Perna Marco
6 I guanti rossi Gammarrota Gabriella
7 Creature del mare Andres Roberta
8 Suor Aldina Cagnacci Marzia
9 Incontro Tinta

Premi speciali


  titolo autore  
Premio speciale Contatore Trapasso Maurizio
Per la qualità letteraria
(sezione poesia)

Tormentato percorso vitale con l'Io che osserva se stesso librandosi al di sopra del tormentato viaggio e la conseguente trasmutazione dell'anima, in cui attraverso connotazioni tipiche che richiamano al decadentismo letterario con i suoi forti risvolti esistenziali, traspare il "mal de vivre "da cui ci si potrà salvare con l'aiuto di corrispondenze naturali e l'elevazione attuata in visione di ideali di universalità per giungere alla liberazione finale dell'essenza dal corpo. Una razionalità lirica dai toni intensi e coraggiosi che del frammentario domandarsi crea una versificazione dalla centralità descrittiva che fa dell'uomo l'eterno perno attorno a cui si sviluppa la universale spiritualità.
Premio speciale Per un fiocco rosso Zingoni Italo
Per la qualità letteraria
(sezione narrativa)

Un'ambientazione nell'Italia del fascismo che mette a nudo le debolezze di un periodo storico intriso di sofferenze e privazioni; un tracciato narrante del travaglio di una comunità, in cui elemento dominante è la rivalsa dell'individuo e il riscatto della dignità di persona pur a costo della propria vita. L'autore è abile conduttore attraverso la descrizione attenta e analitica di stati d'animo e situazioni , scevra da ogni pomposità ma di grande risolutezza letteraria, tanto da rendere disinvolta e gradevole la lettura che ruota attorno al fulcro di emozioni innegabilmente condivisibili da ognuno.
Premio speciale Perdutamente mi sono innamorato Cappelloni Gastone
Per l'originalità del componimento

Una corsa nel tempo, con il tempo, controtempo, una partita persa a cui non ci si vuole arrendere, perché arrendersi vorrebbe dire non credere più alle sue lusinghe, non aprire più le sue persiane. Un'unidirezionalità di riflessioni, con la sottile, angoscia satirica dell'autore, ben consapevole di giocare una partita persa. Il tempo, eterno nemico senza volto, questo fantasma che alita sul collo.
Pur di sopravvivere impara ad amarlo, ne fa la sua sposa fedele perché non riuscirebbe a svegliarsi al mattino e non trovarsela accanto. Fin quando avrà tempo da corteggiare e amare sarà ancora, e ancora Vita, accettata nella congiunzione come nella dispersione.
Un chiomato intreccio di ironico spessore di pensiero.
Premio speciale In Utero Di Paola Claudio
Storie di vita
(sezione poesia)

Versi che anelano a una corrispondenza di appartenenza; l'arbusto che si sente essenza di radice e fronda allo stesso tempo, l'Uno che diventa il Tutto , suo principio e continuazione in un interazione vita/morte , in cui l'una si alimenta nell'altra senza che se ne disperda mai la forma e il seme. Una lirica intessuta di profonde riflessioni tese ad armonizzare l'individuo nella continuazione della vita per la vita, alla ricerca della Verità, in un procedere analitico incisivo e intellettualmente arguto.

Premio speciale Il caffè Quaranta Enzo
Storie di vita
(sezione narrativa)

Non è solo un viaggio a ritroso nella storia relativamente recente, in cui si rivivono le memorie dei padri, se ne percepisce la fatica, se ne sente l'odore acre e muschiato della terra, ma è anche un rivivere il riscatto di un ceto, la consapevolezza del proprio valore in cui viene esaltata la dignità dell' uomo in quanto tale, con uguali diritti e doveri Un percorso che già aveva aperto la strada a una crescita civile e culturale in cui il rispetto per l'individuo e la sua condizione, quale essa sia è un valore primario e imprescindibile. Una narrazione veloce e scorrevole per qualità letteraria e di grande impatto emotivo per chi sente profondamente la propria appartenenza e l'attaccamento alle proprie radici.
Premio speciale Armonia d'essere Massa Antonella
Per un'emozione

Aprirsi un varco tra i rumori del mondo intorno ed entrare a scaldarsi il petto tra i versi di "Armonia d'essere"; camminare sulle orme già note del vissuto e riassaporare, riscoprire profumi, colori, sensazioni genuine che sembravano essere dimenticate. Una lirica che parla sottovoce per non far rumore, che cammina in punta di piedi per non disturbare, eppure lascia nell'aria tutta la sua delicata ed intensa fragranza di emozioni mai sopite e mai dimenticate, restituendoci all'arcana e atavica memoria della sacralità della cosmicità. Contenuto di elegante fattura di pensiero, senza contaminazioni classicheggianti o devianti che ne deturperebbero la spontaneità.
Premio speciale Donna d'altri tempi Giorgio Rosa Maria
Per la positività del messaggio

" Erano i tempi in cui le donne avevano già capito che il loro posto nel mondo non necessitava del beneplacito del maschio dominante. Erano i tempi in cui si veniva anche derise per la bandiera-reggiseno sventolata con protervia e orgoglio. Erano i tempi delle Donne, i tempi finalmente maturi per dichiarare la propria autonomia di pensiero e l'esigenza di una vera libertà. E quella libertà conquistata non aveva nulla a che vedere con la pseudo-indipendenza delle nostre ragazze, schiave consenzienti e omologate di modelli che le proiettano indietro di cinquant'anni e più. Manca forse loro la certezza del diritto all'autodeterminazione, quella vera, quella che rende consapevoli, tenaci, volte alla realizzazione di sé, nonostante la nostra società sia ancora così atavicamente e profondamente maschile. Questi versi, così vissuti e a tratti dolenti, rappresentano un vero "manifesto" da consegnare alle nuove piccole-donne. "
Premio speciale Enigma siderale Barina Alberto
Per aver osato

La lirica "Enigma siderale", nonostante lo stile asciutto e moderno, risulta essere di grande impatto emotivo. Nei suoi versi si rispecchia l'inadeguatezza del poeta che spesso non riesce a trovare le parole giuste da usare per esprimere i propri sentimenti. L'esistenza è meravigliosa, ma il suo peso, a volte, è talmente imponente da amplificare la consapevolezza dell'effimero. Complessa e raffinata nell'insieme, è una lirica dall'intensa linearità espressiva, da leggere per riflettere.
Premio speciale Leggera come neve Nardacci Gabriella
Per la musicalità del messaggio

Quasi una filastrocca che sa sorridere, così come fanno gli occhi dei bambini nella loro fresca ingenuità. Una lettura gradevole e scorrevole, simile a un canto che scivola sul pentagramma e saltella felice su versi ben strutturati e delineati in pensieri che vanno e ritornano, stuzzicano e si fanno amare, volteggiano e sostano per riproporsi ancora, continuamente. Nessun chiedere o interrogarsi in una logica fredda e distaccata di un Logos perennemente in conflitto, ma un inno alla universalità dell'amore che esplode allo sguardo per il grande dono della vita, nella vita.
Un afflato di sentimenti che fa di ogni respiro un grazie divino in una coinvolgente ritmicità descrittiva.
Premio speciale 1000 Criste Romano Enrica
"Ciò che caino non sa"

Toni forti in un acuto canto intonato sulle lapidi della pietà oscena, quella che vede vittime colpevoli per nascita e non per peccato . Un urlo fiero e dignitoso che non si piega all'infamia di vedere inchiodata la madre del genere umano a una croce innalzata per accentrare un infame predominio di genere. Graffianti versi in un deciso tratteggio di atavica memoria che tendono al riscatto dall'ignominia perpetrata da sempre sulla donna. La crudezza del messaggio non ne offusca la qualità letteraria né l'originalità espressiva che ne fanno l'apripista al primo premio speciale di "Ciò che Caino non sa", gruppo nato per denunciare e sensibilizzare con la forza pacata e raffinata della poesia contro gli abusi all'universo femminile.