Dal buio delle strade |
Porgi ascolto, straniero, sosta qui se ignori l’ombra che scende ai balconi quando vi batte il sole a perpendicolo da babeliche altezze sul profilo dei ragazzi che s’aggettano al giorno. Schiere accorrono a motori truccati s’abbagliano ad algide cromature nei cortili sfiancati di catrame sotto tetti flagellati d’amianto vi fanno mostra d’inchiostri indelebili marchi tribali, rune, frasi a stralci talismani che danno più coraggio a braccia ben tornite dai manubri. Mietono le ore fumando, si sfidano calciando sul cemento degli spiazzi il logoro pallone a rombi stinti vi figgono pupille come lance come se specchiassero prati, spalti di stadi che ne popolano i sogni quando a filo dell’alba non c’è strada dove il buio li accolga, il sonno attenda. Accorto, straniero, se scorgi labbra un po’ stranite nel cerchio dei volti se mai notizia d’altrove li sfiora se solo sospettano un varco, un lembo di spazio più vero del loro ardente autentico mondo. |