Mogadiscio |
Più di mille e mille stranieri sono approdati alle tue sponde per piantare una bandiera nelle sabbie del mio cuore. Una babele di cento lingue ha modellato il mio passato. Tutti ti han lasciato qualcosa, ma sei rimasta via nel loro cuore. Bambini armati nelle vie massacravano altri bambini, mentre esplosioni quotidiane martoriavano il mercato. Fiori strappati, gettati alle capre che pascolano in vie di periferia, dove s’udiva il traffico intenso, ora raffiche di mitra e di mortai. Sabbie salate, arrossate dal sangue di chi è rimasto su questa spiaggia. Palme piegate dal vento del monsone che porta echi lontani di shareero. Torneranno le vele d’antichi marinai a navigare nel vento del monsone, torneranno cammelli carichi di spezie e di profumi dall’Oriente lontano. Noi saremo polvere nel vento, trasportati nel cielo dell’Oceano, forse potremo vedere quel giorno solamente con gli occhi dei saggi. |