Emilia Simonetti

Posted by 10 febbraio 2016

Autodidatta, immersa in un’esistenza complessa, si avvicina alla poesia non per mero interesse letterario, ma consapevole del fatto che spesso scrivere significa avere coraggio, e mettere su carta pensieri ed emozioni di chi la vita la vive in modo totale senza filtri può essere scomodo. Emilia Simonetti è fedele al concetto che tale lavoro va svolto nei giorni buoni, ma anche in quelli che occupano gli inverni dell’anima. Persona semplice e profonda, dedica il suo tempo allo scrivere nell’accezione più profonda e vera.


Così la sua composizione diventa un intercalare tra amore e sociale per comprendere sentimenti, attitudini e difetti di quella razza... definita umana ! Come un fiume in piena che scorre “lento” perchè vuole prendere in tutte le anse dell’anima... Emilia Simonetti ha una sorprendente capacità di essere unica e particolarissima nei versi dell’eros, con i quali scatena una tempesta di sensazioni e di emozioni di grande impatto emotivo. Dice di se stessa : “Per me scrivere vuol dire esprimere ciò che la frenesia del quotidiano non permette... ovvero sensazioni, sentimenti che poi su un foglio bianco si trasformano in riflessioni sull’amore, sulle facoltà e perchè no... anche sui limiti degli esseri umani... Io credo che poeti o scrittori non si nasca, ma si diventi se viene fuori una sensibilità e un’anima fuori dal comune senso del pudore... inteso nella mancanza di coraggio ad esprimersi !”


  Difficile rimanere se stessi ma tu riesci a farlo senza lasciarti condizionare... qual è il segreto ?
  Ogni essere è uguale a nessuno, non mi lascio condizionare, perchè la libertà di essere se stessi... nell'invidabile coraggiosa essenza di raccontare, senza mercificare parole, cuori e anime.
 
C'è una situazione ideale che ti avvolge e ti permette di creare ?
  Le parole arrivano con il silenzio, quando si zittiscono le risate, i pianti, gli affanni, quando insieme ai portoni si chiudono gli occhi ed un giorno finito è pronto a raccontarsi... allora, per me la penna diventa solo un mezzo.
 
Ciò che nella tua poesia emerge è una passionalità intensa e a volte sofferta: credi che la tua poesia può aiutare a superare alcuni momenti della vita ?
  Chi non vive di passione, non riesce ad uscire vivo, dalla vita stessa.. La passionalità intensa, carnale o mentale che sia... nella prosa, diventa il sogno di chiunque, la realtà di molti e il dolore inesorabile di tutti, quando essa smette. Ecco perchè, uso la poesia per esaltarla !
 
Perchè e quando hai iniziato a scrivere ?
  Non ricordo quando e perchè... forse l'ho sempre fatto senza dirlo, fino a raggiungere un età nella quale ho cercato l'affermazione di ciò che da sempre sentivo mio. Ho semplicemente preso il coraggio di condividerlo.
 
Ti sei mai pentita di aver tradotto in lirica le tue emozioni ?
  Non mi sono pentita mai, anche quando ho trovato gente ignorante ed ottusa che ha scambiato profondi pensieri, con accadimenti quotidiani nefasti o me, come detentrice di tutti i mali del mondo, senza capire di essere il riflesso stesso dell'insofferenza verso chi il mondo lo osserva.
 
Ti senti di suggerire qualcosa a chi scrive ? Cosa senti di trasmettere con i tuoi versi ?
  Fare della scrittura una fede ed una convinzione, mai un ripiego per una popolarità commerciale e squallida. Con i miei versi dico solo di cominciare a sentire se stessi e ammettere le emozioni che spesso fuggiamo.
 
Pensi che la nostra società è pronta a raccogliere il senso di essere se stessi ? Quanta parte di questo è innato e quanto invece si può costruire ?
  Siamo nel 2016. E vige la società delle maschere, spesso chi è veramente se stesso, viene emarginato. E' innato in chi combatte e può essere costruito solo con o volontà di chi è curioso. Se non sbaglio non si è ancora sbaragliato il razzismo.
 
Cosa vorresti nella tua vita per dirti soddisfatta ?
  Un po' d'amore condito con la lealtà di chi, per amicizia o devozione, mi ami per quella che sono.
 
I sogni si possono tradurre in realtà ? Come ?
  Volere e potere, basta intraprendere la strada dei miracoli.
 
Impariamo dai nostri errori: pensi che sia vero o la sensibilità è il male di chi tende sempre a ripercorrere gli stessi viaggi intrapresi ? L'appagamento verso sè è chimera o c'è sempre un limite nel raggiungimento della felicità ?
  L'errore può essere ripetuto, ma se reiterato, diventa la personificazione di un masochismo, che non merita assoluzione. Dalla notte dei tempi, l'uomo non conosce appagamento è proprio questo che non permetterà mai a nessuno, di raggiungere la felicità. Io credo nei piccoli momenti di estasi.
 
  Un ringraziamento di vero cuore a tutti voi... essere compresa ed apprezzata è sempre una grande emozione...per chi come me, fa tutto tranne che darsi per scontata... spero di essere all'altezza !


Grazie... Emily