Umanità: l’artista e Marguerite

Care Amiche e Amici...
che una persona sia di destra, di sinistra o di centro ha sempre un cuore che batte. La rievocazione della strategia della tensione cui assisto in questo periodo, mi sta fortemente nauseando e mi ha portato indietro col pensiero, a un episodio della mia vita in Francia che concerne la conoscenza di Marguerite Genser, una donna cui dedicai anche una poesia.





Parlerò di alcuni aspetti della personalità con particolari interessanti sia sotto l’aspetto storico che umano, a prescindere dall’appartenenza politica. Fu una donna straordinaria, di grande onestà e dallo stile molto aristocratico. Non alzava mai la voce, sempre sobria e generosa. Alla sua scomparsa, in chiesa, le dedicai un elogio funebre. Era di origine spagnola, delle Baleari, anche se il caso la portò a nascere in Francia. Aveva vissuto fin da bambina vicino Palma de Maiorca, ricevendo un’educazione di cultura austro-ungarica avendo avuto, la famiglia, rapporti stretti con i discendenti degli Asburgo che nel XVIII secolo avevano regnato in Spagna.

In Francia i suoi genitori svolsero un’attività di commercio molto importante. Marguerite era di destra. Il marito, Genser, di origine della parte tedesca del Lussemburgo, veniva catalogato tra i “malgré-nous”, quelli dell’Alsazia-Lorena che, secondo lo stato francese, furono costretti a combattere con i tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Ma da ciò che mi raccontava Marguerite e dai documenti che mi aveva affidato, capii che, per quanto riguarda il signor Genser, non si trattava di un malgré-nous. Aveva fatto la campagna di Russia, nonché prigioniero nel gelo della Siberia. Fu uno dei pochi che riuscì a sopravvivere. Subì violenze che, come la maggior parte dei combattenti di ogni condizione e appartenenza, ebbero riflessi negativi sulla sua vita anche se, in campo professionale, svolse un grande ruolo da specialista nel settore dell’elettrotecnica.
Marguerite era di grande fede cristiana, apostolica romana, nonché grande papista, non nel senso luterano: ai Papi avrebbe conferito poteri temporali, come una volta. Aveva il concetto della sacralità della famiglia. Da grande donna di altri tempi, sapeva governare il nucleo familiare facendo fronte alle negatività che in una vita in comune non mancano mai. Seguitò a votare sempre a destra in ricordo di suo marito. Quando davano un filmato in tv su Hitler e Mussolini mi diceva: hai visto ieri sera in tv?... c’erano i due amici. E lo diceva con ammirazione e nostalgia.

Sapeva che ero un antifascista ma cercava comprensione in me, e in qualche modo la capivo anche se non ne condividevo i principi. Quando uscivo dalla sua villa, mi salutava dal cancello con un lieve accenno al saluto romano. Sul viso le appariva un piccolo sorriso con gli occhi pieni di malinconia. Agli inizi, essendo io italiano, era molto diffidente verso la mia persona, mi accettava perché rendevo felice la figlia. Col tempo la sua stima crebbe, dovuta all’ammirazione per ciò che esprimevo come artista e soprattutto per l’arricchimento culturale che avevo portato.

Arrivammo a un rapporto di grande affetto reciproco. I primi tempi, scherzando mi appellava “commediante”, ripetendomi la stessa frase che Papa Pio VII rivolse a Napoleone quando si incoronò con le sue stesse mani. Per la cronaca l’aggettivo rivolto all’imperatore non fu, come alcuni affermano, in riferimento alla comédie française, ma come commediante italiano, essendo di origine Toscana, anche se nato in Corsica quando il padre lavorava nell’isola, ancora appartenente alla Repubblica di Genova. Napoleone falsificò la data di nascita posticipandola al periodo francese per frequentare la scuola militare di Parigi. Tutto questo l’ho appreso da alcuni storici universitari francesi. Anzi un professore mi disse che i francesi per ottenere la Corsica, come presenza strategica nel mediterraneo, sostennero di nascosto gli indipendentisti corsi offrendo armi e aiuti, fomentando la ribellione per mettere in crisi i governanti genovesi. La Repubblica, costretta a risolvere le questioni militari nell’isola, chiese proprio l’intervento militare al Re francese sotto impegno di pagamento. Ma siccome le turbolenze continuarono artatamente, i debiti aumentarono talmente che alla fine la Repubblica di Genova fu costretta a cedere la Corsica al re di Francia. “Volendo” mi disse il professore amico, “l’Italia, ripagando i debiti, potrebbe rivendicarne il possesso”. Con un sorriso risposi che sarebbe più verosimile che i francesi gli sfilino altri territori e non che gli italiani riescano a riottenere la Corsica. Del resto, prova ne sono gli ultimi vent’anni con tutte le acquisizioni avvenute da parte francese.

Ma torniamo a Marguerite.
Non sono un cuoco, cucinava quasi sempre lei ma ogni tanto mi chiedeva di preparare due pietanze che le piacevano molto: gli spaghetti al pomodoro, ricetta veloce ma condita in modo molto personale che lei adorava, e le patate al forno col pollo. Piatti semplici ma per lei di grande efficacia. Mi voleva un mondo di bene. Mi manca molto.
Il giorno prima di morire mi volle accanto a sé. Parlò di tante cose e soprattutto mi fece promettere che avrei aiutato una persona a lei tanto cara. Volle persino che giurassi. Cosa ci dicemmo resterà sempre un segreto tra me e lei che ora si trova in cielo. Negli anni successivi accennai solo qualcosa alla figlia Jacqueline, non tutto.
Marguerite, una donna di grandi valori e di sentimenti profondi. Una donna straordinaria. Non avrei dovuto rispettarla perché era di destra? I valori umani non hanno confine.
Per lei feci un elogio funebre nella sua chiesa in Francia. Mai fatto in vita mia.
L’ho amata molto, perché aveva un cuore straordinario e una umanità rara. D’altri tempi.

Posted

14 Nov 2021

Pensieri e riflessioni


Nestore Del Boccio



Foto di Nestore Del Boccio





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