Dagli U.S.A.: Carolyn Martin

Qual è la sua routine di scrittura?
Sono totalmente indisciplinata. Prima di iniziare una nuova poesia, rileggo alcune di quelle recenti per verificare se eventualmente necessitano di qualche piccola revisione (e di solito ne hanno!). Questo mi aiuta molto prima di cimentarmi con un nuovo componimento.
Conservo molti files; uno di questi, ad esempio, contiene la “Parola del Giorno” da Dictionary.com. Mi diverto molto a comporre poesie con l’aiuto questo straordinario vocabolario. Un altro file è pieno di citazioni di qualsiasi argomento che conservo e alimento leggendo o ascoltando la TV, e poi tanti altri file pieni di frasi che mi vengono in mente e cerco di conservare, molte delle quali fanno ormai parte delle mie poesie.





È appassionata di scrittura e fotografia. Qualche preferenza tra le due passioni? Cosa ne pensa, si completano a vicenda?
Dedico più tempo a scrivere che a fotografare, anche se entrambe hanno qualcosa in comune, ovvero il bisogno di attenzione. Mi sento “viva” quando ho una macchina fotografica tra le mani. Allo stesso modo, mentre trascorro la giornata e sperimento i miei moti interiori ed esteriori, cerco consapevolezza nella bellezza della natura, dei suoni, degli odori che rendono il giorno unico; dettagli importanti che spesso trovano strada nelle mie poesie.

Ha mai provato il blocco dello scrittore? Che cosa fa in questi casi?
Per anni, ogni volta che mi capita di vivere questi momenti, penso di voler abbandonare la scrittura; possono durare anche settimane o mesi e tutto questo è mortificante. Tuttavia, da quando ho compreso che questi momenti fanno parte dei miei ritmi di scrittura, sono riuscita a entrare e uscire lentamente e con meno angoscia da questi black-out, sostituendo la scrittura con il giardinaggio, la fotografia e con lavori di artigianato.
La creatività in ciascuno di noi è reiterata, e quando non scrivi, leggi e osservi, facendo tesoro di nuove parole, citazioni, frammenti di pensieri e riflessioni: tutte gemme che brillano poi, quando il tempo e l’energia per scrivere torna ad affiorare.

Le sue poesie sono apparse in più di centocinquanta riviste nel Nord America, Australia e Regno Unito e ha pubblicato anche cinque raccolte di poesie. Pensa che la poesia sia un ottimo mezzo per trasmettere un messaggio alla gente?
Non scrivo per trasmettere messaggi. Se i lettori ne trovano in ciò che scrivo, allora sono davvero contenta. Scrivo per catturare il mondo – dentro e fuori, il passato e il presente – con un linguaggio nuovo e immagini fresche che mi danno gioia. Forse è questo il messaggio: condividere l’esplosione di gioia che provo quando scrivo e la speranza che qualcuno legga le mie poesie.

Lei è l’editore di poesie del Kosmos Quarterly (Media, Pennsylvania) il giornale per la trasformazione globale e ha l’opportunità di leggere tantissime poesie ogni giorno. Qual è l'impatto di una bella poesia su di lei?
Quando una poesia mi fa “saltare dalla sedia” o alzare il pugno in aria esclamando “Sì! Sì! Sì!”, allora sono certa di aver letto qualcosa di speciale; evidentemente la poetica, lo stile e il contenuto mi colpiscono a tal punto da provocare in me emozioni come non mai prima. Quando un poeta può raccontare una verità, anche se difficile da accettare, e creare qualcosa di bello, allora sono davvero coinvolta e felice.

Abbiamo attraversato un periodo difficile a causa della pandemia. In che modo questo ha influenzato il suo lavoro di autore ed editore?
In verità, la pandemia non ha influenzato più di tanto la mia scrittura o il mio editing. Poiché entrambe sono attività solitarie, anzi ho avuto più possibilità di dedicare tempo. Forse una delle cose migliori di questo periodo sono stati i reading di poesie sulla piattaforma Zoom. Ho partecipato a più eventi virtuali durante la pandemia di quanti ne avessi mai fatti in presenza durante gli ultimi cinque anni. Poter leggere o ascoltare poeti di tutto il mondo è stato un dono speciale. Spero che questa possibilità di incontri virtuali resti disponibile anche in futuro.

Un consiglio per i poeti e tutti quelli che vogliono dedicarsi alla scrittura?
Vorrei condividere tre pensieri per gli aspiranti poeti:
1. Leggere, leggere, leggere ma non solo noti poeti contemporanei. Leggere i maestri che hanno superato la prova del tempo come Frost, Yeats, Whitman, Dickinson, Bishop, Williams ed Eliot. Noi stiamo facendo progressi grazie al loro genio poetico, alle tematiche e alle tecniche che potremmo prendere in prestito ed applicare.
2. Rete, rete, rete. Partecipate alle letture, seguire corsi, unitevi o create un gruppo di critica. Tuttavia, reclutate persone nel vostro gruppo che siano ben informate sul mestiere della poesia. Passate del tempo con poeti che sono già bravi e sanno cos’è la buona scrittura. Anche se può essere divertente stare con chi applaude tutto ciò che scrivete, potrebbe non essere il miglior uso del vostro tempo.
3. Può sembrare poco intuitivo, ma i poeti dovrebbero impegnarsi a scrivere su ciò che non si conosce. Scienza, arte, musica, cosmologia, religioni del mondo, offrono immagini e idee che arricchiscono il lavoro di chiunque. Ricordo di aver letto articoli che affermano che il sole suona come una campana, che il Nord America si avvicina al Giappone di tre pollici ogni anno e che esiste una specie di rana che ascolta con la bocca. Ognuna di queste immagini mi ha deliziato e si è trasformata in poesia. È incredibile!

Posted

20 Mar 2022

International news


Irma Kurti



Foto di Carolyn Martin





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