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L’amore e la passione per la musica e la cultura popolare continuano a tracciare il percorso di Salvatore Villani, musicista, etnomusicologo ed artista a tutto tondo che non smette di arricchire l’offerta culturale della terra di Puglia con produzioni sempre nuove e cariche di fascino.
Dopo il Gargano, il meridione e il centro America, è la volta della musica popolare in lingua albanese antica ai confini con la Puglia, progetto partito agli inizi del 2000, da una ricerca musicale in Capitanata riguardante le comunità con peculiarità linguistiche, come Chieuti e Casalvecchio di Puglia per l’arbëreshë, e Celle di San Vito per il francoprovenzale.
Un regalo di compleanno per Angela, che con Salvatore ha condiviso sin dal 2004 numerose iniziative e spettacoli, palchi di prestigiosi premi e rassegne, fino alla sala di registrazione, per dare vita ad una raccolta unica, dove la memoria e la storia diventano composizioni indelebili, con la purezza della voce che si appoggia alla chitarra, come nella migliore tradizione popolare e cantautorale, all’insegna dell’autenticità e del valore intrinseco del linguaggio canzone.
Un codice estetico capace come pochi di custodire mondi ed epoche lontane e di rivelarli, in quell’intreccio magico di note, parole e canto che plana sui secoli, sulle civiltà e sul mondo che cambia.
Una raccolta che fa memoria e insieme dispetto all’onda di globalizzazione che intende sommergere e assorbire ogni identità, appiattendo lingue e culture, ma che trova nella canzone popolare una fortezza, come mura di antichi castelli.
Riecheggiano in Qifti - canti arbëreshë di Chieuti canti d’ amore e sulla bellezza femminile, con particolare riferimento al matrimonio e alla danza con la fune (caratteristico ballo di gruppo) con ritmi che possono ricordare le nostre tarantelle. Ritorna la chitarra battente, strumento indigeno acquisito dal repertorio arbëreshë (molto diffusa nell’arbëreshë calabrese anche la zampogna). In alcune canzoni assistiamo ai tempi misti, tipici del mondo balcanico.
– Nel nostro primo incontro mi colpì la sua versatilità, l’amore profondo per la cultura del suo paese, la padronanza della sua tecnica vocale, acquisita empiricamente, eppure così vicina agli stilemi del canto “colto” della scuola italiana – spiega Salvatore Villani, conquistato dalla tenacia di Angela che all’età di settantanove anni interpreta ancora magistralmente i canti della sua terra natia e quelli acquisiti nel corso degli anni, sotto la spinta del suo mentore Roberto Ruberto.
Ospite illustre nel cd-book Qifti - canti arbëreshë di Chieuti, Giovanna Marini, che ha rielaborato il canto Rine, Rine, ti ku vajte? per il coro della Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma, con la partitura originale inedita riproposta nel libretto.
Nell’album anche la registrazione di un brano dal vivo tratto dallo spettacolo La Montagna del Sole, tenuto da Salvatore ed Angela a Roma nel 2015, presso il Parco della Musica.