Una farfalla ed io |
Mentre supino sto, a rimirar il sole una farfalla, sul petto mio si posa e, stanca di volar, riposar si vuole. Così bella e leggiadra, mi fu il suo apparir che, all'alma mi s'invola e la lasciai dormir. Ad una stella, il viver suo, volli accomunar che, sola col suo silenzio, amore sa donar. A vederla nel suo splendor taciturna e sola con un pensier d'amore, a lei rivolsi la parola. Leggera e silenziosa d'un fiore all'altro vaghi offri nel tuo splendore solo amore e svaghi. Per te non contan l'ore che di breve vita vivi ma gl'istanti che, ad essa, di felicità non privi. Ad un favillar di fuoco, sempre t'avvicini e tali ebbrezze t'arpionan l'ali come uncini. E se una sua lacrima, il tuo vestito bagna quell'ultimo tocco, silente, t'accompagna. Non creder diversa la tua vita, mi risponde similmente, la tua, d'un mar insegue l'onde vivi come me la vita, nel perigliar del mondo a nulla ti servon l'ali se poi ne tocchi il fondo. Così arde la nostra vita e brucia in fretta non contan gli anni che nel tempo vivi ma gl'istanti d'amor che il cuor permetta. |