Tra le lire del respiro |
Oggi le mie lacrime nuotano per la vergogna, tranquillità in un sole di albe popolato di nostalgie vuote di ombre che sono desideri d'oro e vapori di ballo. Sento le dita e le sue ombre nel filone delle penombre che annegano nel vuoto, quando il silenzio mi presta i suoi remi per rompere l'oscurità del suono. Desideroso vedo il rifiuto delle ceneri come il fuoco consuma l'autunno nudo, è tutta una premonizione inflitta di pene, solitudine negli angoli della defogliazione. Vedermi petalo di maree mutanti e tra i torrenti di abbracci distillare quell'erba dei tuoi tronchi che, in me, mendica fiore sospeso. Sopravvivo in questo giorno, amante non protetto fragile di mano manomessa, viaggio per le tue evocazioni di un suolo di aromi. Giudizio di baci, infinito che sogno all'aperto tra le lire del respiro. |