Melodie |
Non era melodia di voci, tintinnio di campane al vento, soffi confusi nell’incanto di bruma, vibrazioni segrete increspate... Né chiavi di violino né graffi di corde, soavi stringhe guizzanti, sottili onde d’anima infinita … Narrava di loro il mite suono, disperso nel grigiore dell’aria. Fluttuanti ali d’incanto d’ anime pure, nel fragore di storie e pensieri, squillavano volteggiando. Lambivano, con fare leggiadro, soavemente sommesso, corde d’arpa celtica smarrite. E suoni scomparivano nell’andare amabile tra meandri di basse vie di paese, tra viandanti consunti di vita e di pene. Un soffio indistinto di sinfonie del cuore, tra un glissato e un arpeggio di do bemolle maggiore, graffiava il corpo danzante che piegava suadente agli echi lontani. E il tempo muoveva tra magiche armonie di versi caldi d’autunno, che profumavano d’ essenza libecci impettiti di eterea nostalgica vita. |