Versi, arsemico ed odio |
Queste lettere d’amore sudate di pioggia e palpitanti su campi d’esistenza infiniti , d’ora in poi, le scriverò a nessuno. Le invierò all’indirizzo segreto del fuoco che tutto discioglie Il mio sentire più profondo nel suo fiume d’arsenico in piena. Nelle vene mie turgide c’è stasi, solitudine e freddo son loro coinquiline da un poco. Su di me la stanchezza ha già avuto la meglio, i pensieri, pesanti macigni, mi chiudono gli occhi. Due spesse coperte di buio pesto mi ricoprono il corpo stracolmo di lividi riverso a meditare in un mare agitato di pianti a dirotto. Tutto tace d’intorno, è parola soltanto un respiro di vento. Il mio sangue, grumito, s’anchilosa ad un brivido di malinconia mista a tempo che fugge. Sento freddo dentro questo giaciglio di fortuna, ho perduto la pace, m’è sfuggita la vita. Nell’anima albergano, ben mescolati, versi, arsenico ed odio. |