La catarsi |
Lo vidi una notte, i suoi occhi avevano bisogno dei miei ma Firenze era troppo lontana... La nebbia si adagiava sul ponte, il cantilenante lamento dei pioppi raccoglieva i brividi del vento. Io ti offrivo i miei occhi liquefatti da una lunga attesa, la gola ornata da collane di ortica. E tu... folle amante reclamavi palpiti ; Ora placherai la tua sete in bocche altrui, nessun sangue annerirà il colore di un sogno, tu eri grano per il mio campo, io l'orchidea che adornava il tuo steccato, ma, disumanamente si fece giorno! |