La maledizione di Penelope |
Gridò a Odisseo irrequieto prima di partire: porterai al di là il mio volto, mi verserai in alto mare perché io possa riemergere dovunque ti fermerai. I segni per il mio viaggio lontano dovunque tu vada lascerai, mentre io legata dalla maledizione aspetto, da cordicelle segrete legata, perché tu possa illuminare il buio e la mia traccia per togliermi le catene ogni giorno, perché il Grande Progettista possa dire: è passato il tempo d'angoscia, la tentazione fu redenzione. Dell'Esodo è l'ora. Tocca a Mosè eliminare l'ostacolo, perché la Grande Acqua si fermi, perché tu possa attraversare il fiume per giungere laddove la parola t'attende. Attraverso l'acqua, oltre l'acqua oscura, attraverso l'anello d'argilla del giorno io colpita dal tuo sguardo maledico in qualunque campo di battaglia tu sia, che l'Onnipresente faccia che il tuo cuore sia legato ai miei fianchi, e i tuoi occhi alla mia mente, la tua brama alle mie tracce... Che fugga da te - ciò che il tuo cuore vuole, ciò che vedi, diventi scuro, ciò che desidererai con l'anima - che sia morto, non devi scamparla, ma perché non sei ancora venuto? Perché non vieni?! |