Cemento e carta (epilessia) |
Un lampo rapisce la misura ai miei passi. Si scioglie l'ellisse dell'ombra. Cadendo slega vertigini, che avvolgendomi scrosciano. Fruscii di sabbia, appallottolano le orbite al mio corpo contorto, m'interra su longitudini senza memoria. Sul selciato della mia solitudine si smaglia la luce! Una cuspide di nebbia mi acciglia la pelle si dispiega nel profilo del mio sguardo. Impigliato in deliri rovescio supplizi nell'eclisse dei sensi. Fermo mi contraggo. Sono cemento e carta! Incollato al frastuono delle mie palpebre cedo al mio lager. Nascosta in cellule di caos esula la vita dalle mie ossa. |