Eva ha due papà |
È un istmo che salda due sogni d’uomo, Eva, in un’ora d’acqua indefinita come l’orizzonte, nel suo aver bucato la parentesi di due vite in un cuore e aver smosso zolle di preghiere -terra dopo terra sangue a sangue- a forgiare molliche di carne in un corpo di donna, dove l’ambra di un’alba esilia l’ombra al nutrirsi instancabile di due api della polpa che i grappoli penduli di un glicine portano in grembo. È il nome che si compie, Eva, in una perfetta simmetria d’amore dove tutte le variabili di due uomini combaciano, nel suo aver tracciato la spuma congiunta di un’esistenza e aver destato le lancette di un brivido -cielo dopo cielo miele a miele- a liberare la radice di due semi in una nuvola d’argilla, dove il vento accorda la sua voce d’arpa al germogliare instancabile dei colori di Dio che tingono il corpo al buio di una notte d’airone. È l’approdo di una magia esausta di silenzio e attesa, Eva, morbido di rugiada dall’odore della neve. |