Per questo pigio il citofono |
Banconote noncuranti nelle tasche e le tue mani sul mio collo sottile di nuvola in nuvola, di pozzanghera in pozzanghera, glu glu glu e sguardo obliquo: tubano i piccioni e raccontano chiacchierate storie di Giulietta e Romeo a burattinai di strada sotto il vento gelido di cuori che non san più dove si scalda l'amore. E noi a saltellare e a ridere. Fontane di S .Francesco dissetano le nostre bocche in un via vai di gente senza senso di chewing gum di labbra rosse e umide di baci raccolti per caso. Che voglia di fermare le persone e di guardarle negli occhi vuoti da robot e chieder loro come si fa il bucato per sbiancare il cuore intorpidito e sapere se l'uomo l'attende ancora quando squilla il campanello e la prende fra le braccia e poi la porta a letto per ricordare il suo profumo. Per questo pigio il citofono d'un cielo bigio e stanco e cigno di primavera mi butto fra le tue braccia d'ardesia. |