Materna solitudine |
Quieta è la notte, nel ciel l'astro risplende e rischiara il ventre materno già vuoto. Pianti di donna tra l'onde innalzate dal vento come a portar funesto presagio d'abbandono o di morte. E più non s'ode il bianco gabbiano, su giacigli di lacrime riposa all'inferno ché un cuor di madre dolente dona palpebre viola ed ombrose dischiuse in un rumoroso silenzio dinnanzi al sorgere di soli novelli. |