Le barche d'autunno |
Alcune barche quest’oggi, Nel primo giorno d’autunno, Addormentate dopo l’ultima notte Della follia estiva, giacciono solitarie In riva al lago. Che triste destino! Non ci sono più rematori Che d’estate le portavano lontane Sotto la luce lunare Verso orizzonti liberi. Non ci sono più onde accarezzanti Luminose di giorno Che profondamente della loro delizia Godevano. Ridevano tutte assieme, Perché rideva la vita. Ora sono prigioniere delle frontiere Inespugnabili del tempo. Eh, quel tempo ormai sembra dimenticato Sommerso nell’acqua fredda, mentre I brividi invadono ovunque la terra intorno. L’abbandono dorme nudo Sotto il nuovo mantello della natura, La primavera è l’uccello migratore In volo. |