La culla |
La mano che sfiora il capo sognante, un respiro che odora di latte e d'amore. Con occhi socchiusi e labbra tremanti invoca, in silenzio, un angelo azzurro. Dormi, tesoro, sogna di prìncipi e pentole d'oro, d'esser un re, un conte o un marchese, immagina distese di bianchi narcisi Sarai ciò che brami, forse domani... ma stanotte illuminati solo di stelle, inonda la culla di talco e vagiti. Ninne nanne sonanti, come rintocchi di sacre campane, udiremo dal mare alle cime dei monti e se il futuro stringerà tra le mani una rosa vedrai, forse, sbocciar vocaboli e versi e il tuo fiore sarà "petaloso" poiché un nuovo sorriso già illumina il mondo. |