Io un delfino e canto, del mare |
Sulla spiaggia m’assolo e un rombo scuote il cielo dal suo letto, una nuvola svegliandosi spegne la luna. Onde gelide m’increspano il pensiero, strido smarrito, vento m’ingolfa oltre la rada arruffandomi le ali. Un flutto mi travolge e un monologo intono, navigando l’ignoto del mio tempo breve. Gallerie di sogni varcano due Colonne, un mito affiora nella rete e una sinfonia m’abbraccia struggendomi l’afflato, liquido canto, come ninna nanna, cullandomi le orecchie della veglia. Poi potente faro straccia il panno nero, lo zefiro riaccende le mie vene, l’onda m’infrange. Sprizza un grappolo di perle iridescenti, l’acquasantiera della Terra mi benedice e io mi sento di nuovo in pace. Quieta, eleva la marea, spingendomi alla riva. Io un delfino e canto, del mare. |