Scrivere è per me una sfida contro "le mie paura", - sostiene la giovanissima autrice - ma soprattutto è un modo per stare vicino a chi sente solo nella paura. La paura nega l'esistenza del nostro essere, ma può essere vinta. Non è semplice, ma bisogna crederci profondamente. Basta solo questa considerazione per rendere tutto chiaro... non si poteva che stimolare la Didonna alla pubblicazione e supportarla nella presentazione, una raccolta di poesie che si è rivelata una piacevole sorpresa per tutti i lettori che hanno avuto modo di conoscere la sua sensibilità attraverso i cuoi versi, il cui filo conduttore è possibile riscontrarlo nel titolo, come afferma Maria Elena: - La notte, per me rappresenta, tutto ciò che ora è ignoto, lontano e ancora non definito, dunque parlo di futuro; mentre le lanterne sono le nostre radici, i nostri piccoli traguardi, le nostre sfide vinte. Queste lanterne ci ricordano, nel tragitto tra presente e futuro, che la paura può essere vinta con la consapevolezza di se e dello spazio che ci circonda, sono i miei ricordi, sono le voci che di notte mi guidano verso un mondo più colorato; un domani di cui intravedo la luce. E ad essa mi volgo.
Come un sapinte puzzle, che rimanda alle immagini dai toni sottili e delicati, dalle mille sfumature di una tela di Pierre Bonnard, La notte delle lanterne, spinge ad una curiosa e attenta lettura di un'autrice che in futuro avrà ancora tanto altro da offrirci e che sicuramente avremo l'attenzione di continuare a seguire nei suoi passi - dice di lei Maria Teresa Infante nella sua recensione alla silloge. - A lei non possiamo che augurare che sia soltanto l'inizio di una nuova avventura e che possa rappresentare un punto di riferimento importante per tanti giovani che si avvicinano alla poesia. Buon cammino Maria Elena, a piedi nudi, per sentire sempre la terra vibrare sotto i piedi.
Massimo Massa