In conclusione di serata, un simpatico, quanto costruttivo dialogo, tra Nino Abate e il dr. Massimo Massa, presidente dell'associazione socio-culturale "L'Oceano nell'Anima", in veste anche di editore, insieme alla stessa Infante, del libro che fa parte della collana IRIS. Una breve intervista che ha messo a nudo l'animo dell'autore, uomo di grande spessore e dalla spiccata personalità artistico-letteraria, non solo dal punto di vista poetico, ma e soprattutto da quello prettamente umano, spaziando da un tema all'altro, passando dall'analisi della società odierna, ipocrita e piena di falsi miti, al ricordo degli affetti familiari più cari, dalla difficoltà del vivere che a volte permea l'animo, all'amore, quel sentimento universale che dà senso al nostro vivere. Un libro che sa comunicare verità dimenticate.

Notevole è la connotazione sociale che traspare dalla sua poetica dunque, che si fa portavoce di significati forti, come sintetizza l'autore stesso ai microfoni di MediaMente, una emittente televisiva locale: - Questo libro rappresenta una genealogia dello spirito. Sono partito dalle mie radici di terra, che sono per parte paterna salentine e per parte materna foggiane e, attraverso la Capitanata, che ha visto scorrere tutta la mia vita, e il Salento, che ha visto gran parte della mia adolescenza e giovinezza, ho percorso ricordi, emozioni e immagini, ma anche sentimenti come malinconie e qualche volta rabbia, rabbia soffocata dall'amore sempre in eterna lotta dentro di me. Da queste radici di terra sono passato a quelle dei miei avi che mi hanno ispirato: i miei nonni e un caro amico socialista, Peppino Battaglino, che mi ha insegnato il socialismo umanitario praticato e vissuto con onestà e serietà, e poi... Giacomo Leopardi, al quale tutta la mia vita è ispirata, fino a giungere ai miei affetti più cari, quelli che ho potuto formare mettendoci anche del mio, e quindi all'amore della mia vita attraverso mia moglie, le mie figlie e i miei nipoti, che ancora mi spinge ad andare oltre.

Questo è un po' il contenuto del quarto scenario di questo mio libro che guarda l'oltre, con gli occhi di un uomo che ha vissuto pienamente, tanto da poter dire che tutta la sua vita è stata un atto d'amore, nonostante le insurrezioni dell'anima che talvolta si sono tradotte in vere e proprie battaglie ideali, culturali, ideologiche, politiche... tutte o quasi perdute. Oltre questo c'è l'idea di Dio, al quale vorrei assomigliare, un limite al quale aspiro di poter andare, e mi auguro, come affermo nell'ultima poesia, che domani la mia anima potrà scrivere ancora di queste cose.

    Radici di terra e di cielo - Adolfo Nicola Abate

    Appuntamento a Foggia con la poesia d'autore, nella Sala "Mazza" del Museo Civico, martedì 28 marzo alle ore 18.00, sotto l'egida del Comune di Foggia - Assessorato alla Cultura, dove è stata presentata la terza silloge poetica del giornalista e poeta, Adolfo Nicola Abate, dal titolo "Radici di terra e di cielo", edita da L'Oceano nell'Anima Edizioni, che fa seguito alle precedenti pubblicazioni "Versi d'amore scorrono", giugno 2011 (Aletti Editore) e "Inaspettate sequenze", dicembre 2012 (Il Castello Edizioni).

    L'evento, che ha visto una buona affluenza di pubblico, è stato introdotto dai saluti e da una breve analisi poetica del libro, dalla dr.ssa Gloria Fazia, direttrice del Museo. Insieme all'autore, il prof. Giorgio Capozzi, docente di lettere, che ha curato la prefazione al volume. Attento e meticoloso il suo commento ai versi del poeta, con particolare riferimento alla prima sezione (Scenario, come meglio lo definisce l'Abate) in cui sostiene:- In queste liriche i trapassi da un motivo ad un altro sono graduali, abilmente e saggiamente meditati, eppure tanto rapidi da riuscire a coglierci di sorpresa: i segmenti poetici si susseguono senza che la tensione del suo io si attenui. Un linguaggio sempre molto ricco, preciso, limpido e pienamente comunicativo.Nino è di una specie molto rara di cavalieri, di quelli che giungono alla mèta della loro ricerca, perché alla fine trovano il loro Santo Graal. 'Radici di terra e di cielo', è un'opera classicamente costruita, in quanto in essa c'è un disegno unitario: è lo slancio che proietta l'autore verso il futuro con quella inesausta energia che gli è data dalla capacità di armonizzare sentimento e sapienza.

    La serata si è alternata tra gli interventi della scrittrice e poetessa Maria Teresa Infante e gli attori Rosa d'Onofrio e Luigi Caiafa che hanno declamato magistralmente alcune poesie dell'autore.

    - Una silloge che non è una semplice raccolta poetica - dice la Infante - ma un diario dell'anima, frammenti di cuore ricomposti con gli anni della maturità e con gli occhi di chi ha visto e percepito il non visibile, custodendolo gelosamente, traducendolo in granelli di saggezza, senza presunzione alcuna o alterigia accademica, ma in un parlare e confessare a se stesso, svelandosi e rivelandoci moti interiori e insegnamenti ricevuti o appresi con certosina umiltà.



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