Un "Richiamo" ricordando come eravamo - per ritrovare l'identità che stiamo perdendo - attraverso storie di donne, forti, fiere e orgogliose, storie d'amore e di uomini ancorati a valori dimenticati ma sempre indispensabili. Un libro che si spera venga letto soprattutto dai giovanissimi, che, come suggerito in conclusione di serata, sarebbe auspicabile portare a conoscenza delle scuole. Per ricordare e continuare ad amarci, insieme alla terra che ci ha generato e di cui siamo parte, nonostante tutto.

Il prossimo appuntamento per Il Richiamo, sarà il 19 ottobre presso la libreria "La Bottega dei Miracoli" di Pio Alfonso a Torremaggiore e il 23 febbraio presso L'Alexander Museum Palace Hotel, crocevia e incontro di artisti, del conte Alessandro Marcucci Pinoli in Valfesina, a Pesaro.

    Il Richiamo - Maria Teresa Infante

    Continua il viaggio nel territorio di Capitanata del romanzo "Il richiamo" Ed. Oceano, di Maria Teresa Infante.

    Dopo la prima, in San Severo, presso le Cantine D'Araprì e successivamente presso la libreria BiBlyos di Cerignola, approda in quel di Lucera.

    Il 13 ottobre infatti, la scrittrice è stata ospite presso lo storico Circolo Unione della città federiciana dove si è ampiamente discusso sul contenuto del libro, già vincitore della IX edizione del Premio Lupo nel 2016, al cui presidente Pasquale Frisi va il merito di aver creduto fin dal principio alla forza narrativa del testo.

    La serata si è aperta con i saluti ai presenti del Presidente del Circolo, l'onorevole Vincenzo Bizzarri, ed è proseguita con gli interventi di relatori d'eccezione che hanno unito alle competenze critico letterarie, quelle di cultori di storia e tradizioni del territorio.

    Il contenuto è stato egregiamente introdotto dalla relazione del giornalista Duilio Paiano, che, nella doppia veste di moderatore ha gestito gli interventi, in successione, dei Dott. Giuseppe Trincucci, Giovanni De Girolamo, Angelo Capozzi, Pasquale Cacchio, con intervista finale all'autrice. Apprezzabile anche l'intervento della giovane giornalista Leonarda Girardi di Teledauna.

    I vari interventi hanno affrontato, con conoscenza di causa, il romanzo dal punto di vista antropologico e etnografico, senza tralasciare il forte richiamo ad usi costumi e tradizioni, spesso in bilico tra misticismo e profano, in quanto la vicenda narrata si snoda in un contesto esclusivamente meridionale e in particolare di Capitanata, per cui, viene alla luce una cultura fortemente radicata nei personaggi, in simbiosi con i luoghi; se ne evince il forte attaccamento alla terra, come fonte di sostentamento e come radici che trasmettono sicurezza e stabilità.