Un romanzo che non è solo un'indagine del contesto storico in cui si snoda ma che, insieme ai fatti narrati, indaga sui sentimenti, passioni, emozioni che li hanno generati, non quindi puramente descrittivo, ma volto alla critica e alla riflessione.
Successivamente, il dialogo, a mo' di intervista, con l'autore, che ha captato l'attenzione e la curiosità, stabilendo un rapporto empatico con i presenti, grazie alle doti comunicative e le interessanti e brillanti risposte.
Ad impreziosire la serata, la professionalità e le doti interpretative dell'attrice-regista Tonia D'Angelo, presidente dell'Ass. culturale teatrale Ciak Sipario che ha letto vari passaggi tratti dal romanzo, in un clima di rispettoso silenzio e attenzione, grazie alla magia delle sue indubbie capacità artistiche.
E ancora la suggestione della chitarra classica accompagnata alla voce del cantautore sanseverese Nazario Tartaglione, che ha trasportato i presenti in atmosfere rispondenti al contenuto del volume, con canti della tradizione popolare di Capitana, tra cui, due interpretazioni di Matteo Salvatore.
Una serata priva di pause e che non ha concesso momenti di vuoto, anzi, un susseguirsi e un incalzare di emozioni vive e palpitanti, conclusasi con l'omaggio del papavero rosso alle donne in sala.
Se il ruolo dell'intellettuale consiste nel promuovere la conoscenza storica della realtà da trasformare, avendo come obiettivo primario il rinnovamento della coscienza, il nostro Autore ha intrapreso con certezza il giusto percorso.
Un ringraziamento particolare oltre a tutti i presenti, all'artista Anselmo Maggio e alla sua Associazione per la cortese e raffinata ospitalità e che "Il soffio caldo del favonio" possa soffiare come vento buono, tra i tetti della nostra terra generosa e troppo spesso sofferente.
Maria Teresa Infante